28 set 2019

I TEBU

“Dal mare di sabbia gialla del deserto del Ténéré s’innalzano i resti di un antico vulcano. Picchi neri di basalto, massi caotici, dirupi e anfratti: è’ il massiccio di Termit.
Congratulazioni: obiettivo raggiunto
 Il monte è circondato da un’aureola di un bianco abbacinante, traccia salina di un antico lago scomparso. Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è terrificante e affascinante allo stesso tempo.
l'abominevole massiccio di Termit visto dal satellite
Ma mentre noi rimaniamo estasiati, il touareg che ci accompagna, Monsieur Hossey, è inquieto. Negli ultimi giorni lo abbiamo coinvolto in un’avventura pericolosa: attraversare il deserto, da Agadez ai confini del Tchad, per via diretta, al di fuori delle piste carovaniere, contando sull’abilità di Giovanni di orientarsi col sestante marino.
Ténéré, il più bel deserto del mondo

M. Hossey osserva Giovanni al lavoro
E proprio adesso che siamo fermi per la misurazione della “retta meridiana”, notiamo una sagoma in avvicinamento, in sella a un dromedario.  M. Hossey si mette subito in allarme, perché siamo entrati nell’area dei Tebu, nemici acerrimi dei Touareg. Le due etnie si contendono da secoli i magri pascoli per i dromedari e le capre.
Quando si avvicina a noi, notiamo con un certo sollievo che il cavaliere è solo un ragazzo.  Indossa un vecchio cappotto militare preso chissà a chi e esibisce, come tutti i Tebu, un lungo coltello legato sopra il gomito.
olio su tela di Giovanni: Tebu col cappotto militare
Coltello Tebu con il laccetto per il braccio
E’ un incontro breve, fatto di frasi che nessuno capisce. Si dice che i Tebu non sorridono mai, e questo lo posso confermare.  Arrivati alla montagna ci prepariamo a nuovi incontri, ma i Tebu sono rari da vedere o forse non si vogliono far vedere. Che abitino il Termit è certo, perché notiamo numerosi resti di fuochi e di accampamenti.”
Luoghi di accampamento dei Tebu
Tebu (o Toubou) significa “uomini dei monti”. Pur trattandosi di pastori che conducono gli armenti nelle pianure, prediligono dimorare nelle montagne del Sahara.  Il luogo di elezione dei Tebu è il massiccio del Tibesti, ma questa etnia si è sparsa su un territorio enorme che comprende il Niger Orientale, il Tchad settentrionale e la Libia Occidentale e Meridionale.
Dei Tebu si parla sin dall’antichità, quando Erodoto li descriveva “trogloditi etiopi”, ma in effetti questa etnia è a tutt’oggi poco conosciuta per via dell’isolamento geografico e dello stile di vita antisociale. Sono longilinei, hanno la pelle nera ma i lineamenti sottili. La loro lingua appartiene al ceppo Nilo-sahariano. Non se ne conosce il numero esatto, stimato tra i 200.000 e i 600.000 individui.
Purtroppo negli ultimi anni i Tebu sono stati travolti dal caos libico. Col pugno di ferro di Gheddafi le minoranze etniche sahariane venivano tenute sotto controllo. Alla sua morte sono cominciate le rappresaglie e le rivendicazioni. Scontri sanguinosi con i Touareg e con altre tribù libiche hanno causato centinaia di morti e migliaia di feriti.
Guerriglieri Tebu
La situazione attuale non è destinata a migliorare, perché gli stati arabi confinanti si fanno guerra per interposta persona, qualcuno armando i Tebu, qualcun altro armando i Touareg.  La conseguenza è che donne, vecchi e bambini, già stremati da una estrema povertà, sono fuggiti dalle aree di guerra, accampandosi ai margini di città e villaggi del Niger. Ma nessuno li aiuta.

Nessun commento:

Posta un commento